La terapia canalare, conosciuta volgarmente come devitalizzazzione, consiste nella rimozione della polpa dentale, nella sagomatura del sistema canalare e quindi nella sua chiusura ermetica. Il ritrattamento invece consiste nella rimozione della vecchia chiusura ermetica e nel rifacimento della terapia. Queste procedure sono molto delicate e complesse e richiedono la partecipazione attiva del paziente per ottenere il massimo risultato, inoltre espongono a dei piccoli rischi e come tali devono essere conosciuti anche per potervoiporre rimedio.
Ecco quindi delle brevi istruzioni e raccomandazioni:
- Spesso per qualche giorno un certo fastidio o dolore alla percussione e alla pressione può seguire il trattamento. Questo è da considerarsi un’evoluzione normale dei processi di guarigione che tenderà a decrescere fino a scomparire del tutto nell’arco di poche settimane.
- Se il dente trattato era infetto, a seguito dell’intervento si può, anche se raramente, riacutizzare la lesione periapicale (quella al di fuori della radice) fino ad avere un ascesso, con possibile dolore e gonfiore. Questo perché nel corso della terapia alcuni batteri possono essere spinti fuori dal canale determinando così una reazione acuta. In questo caso non è necessario riaprire il dente ma fare soltanto una terapia con antibiotici. La prognosi del dente è indipendente da un’evenienza di questo genere.
- Si consiglia vivamente di evitare di masticare sui denti trattati almeno fino a che non è stato condotto a termine il restauro coronale(si intende l’otturazione).
- Sui denti dei settori posteriori trattati endodonticamente (molari superiori e inferiori e premolari superiori in particolar modo) è consigliabile, salvo diverse particolari indicazioni, provvedere ad un restauro che provveda alla ricopertura cuspale (corona o overlay) onde evitare il determinarsi di fratture che potrebbero portare alla perdita dell’elemento dentario.